Casi di mafia camorra ndrangheta: avvocato penale - studio penale Roma
Avvocato penale e il rapporto con il cliente
Il primo compito dell’avvocato diffensore é quello di avere sempre come priorita l’interesse del proprio cliete. L’avvocato deve avere la capacita di instaurare con il detenuto un rapporto di fiducia. Infatti é fondamentale che la persona che viene accusata di omicidio si affidi completamente al suo diffensore dicendoli tutto quello che riguarda il caso. Spesso anche piccoli fatti, che nel momento di un colloquio possono sembrare irrilevanti e senza un apparente importanza, possono rilevarsi cruciali nel andamento del processo. Quindi é bene che l’avvocato sia informato su tutto in modo da non essere impreparato in aula.
Il segreto profesionale
Un altro punto molto importante che riguarda il rapporto tra l’avvocato e il cliente è il segreto professionale. Vale a dire che tutto quello che viene detto dall’assistito all’avvocato, quest’ultimo è tenuto a non rilevarlo a nessuno. Tuttavia ci sono stati dei casi in qui l’avvocato ha trovato giusto rilevare delle informazioni ottenute dal proprio assistito perche quest’ultime potevano determinare l’esito del processo. Casi in qui l’avvocato tramite queste informazioni ha potuto evitare la condanna di un innocente ad esempio.
Comunque il segreto professionale rimane un punto fondamentale nella professione non solo dell’avvocato penalista, ma di tutti gli avvocati in generale. Questo vale anche per gli ex clienti. Oppure quando viene fatta solo una consulenza, ma alla fine l’avvocato non accetta l’incarico. Tutto quello che vienne detto fa parte del segreto professionale.
Quando l’avvocato puo revocare il suo mandato
Sono molti i casi in qui un avvocato revoca il suo mandato. Questa puo essere una scelta dell’avvocato o del cliente. In caso durante i colloqui l’avvocato vede che non si instaura un rapporto di fiducia e che il cliente non é daccordo con la linea diffensiva scelta dal suo avvocato, l’incarico puo essere revocato. La revoca puo chiederla anche l’assistito naturalmente.
Un altro caso puo essere il mancato pagamento delle parcelle da parte del cliente. Infatti capita spesso che dopo un po di tempo che un avvocato diffende un cliente, quest’ultimo non paga piu i dovuti compensi.
In questo caso l’avvocato decide di dimettersi dal diffendere ulteriormente il proprio assistito. In ogni caso anche quando il diffensore decide di lasciare il proprio cliente per ragioni varie, é costretto a fare il modo che l’imputato non subisca danni nella frazione di tempo che rimane senza diffesa.
Fino al momento che il suo ex cliente non trova un altro diffensore deve essere presente alle udienze. Nel momento del arrivo del nuovo avvocato, deve passare a lui tutte le informazioni e i documenti relative alla diffesa della persona detenuta.
La mafia nel mondo (avvocato penalista - mafia camorra ndrangheta)
La mafia nel mondo purtroppo è un fenomeno molto diffuso. Le organizzazioni mafiose le possiamo trovare in molti paesi. Ma anche se queste organizzazioni possono essere nate in diverse parti del mondo possiamo trovare tra loro dei punti in comune.
Ad esempio per potersi sviluppare al meglio e mantenere in modo constante il loro potere, hanno bisogno di legare amicizie molto forti come quelle che riguardano la politica ad esempio. Per poter proliferare le loro attivita sfruttano le difficolta economiche e anche quelle culturali. In generale dove c’é una forte arretratezza sociale.
Le attivita principali di queste organizzazioni molto potenti sono il traffico d’armi, il traffico della droga, la prostituzione, il traffico di opere d’arti, estorsione ecc. Spesso i queste attivita illecite sono coinvolte bande di ragazzi molto giovanni, a volte anche minorenni, oppure anche intere famiglie.
In base a quali criteri viene determinato il provvedimento legale per chi viene arrestato
In base al crimine per cui viene accusata una persona, vengono anche presi i dovuti provvedimenti da parte della giustizia. Naturalmente piu grave è il crimine, piu forti sono anche i provvedimenti presi. Nel caso ad esempio di un imputato che viene accusato di essere un mafioso e di conseguenza aver commesso crimini per conto di organizzazioni mafiose, i provvedimenti sono molto forti.
In questo caso le misure cautelari possono essere la detenzione in carcere per il rischio che l’imputato fuga durante lo svolgimento del porcesso. Oppure puo esistere il rischio che l’accusato possa commettere altri crimini gravi che implicano l’uso delle armi oppure l’uso di violenza verso altre persone.
Tuttavia ci sono dei casi in cui la detenzione in carcere non viene eseguita anche se il crimine per il quale il soggetto viene accusato é grave. Ad esempio quando l’accusato e troppo anziano per affrontare il carcere. Oppure é affetto da una malatia molto grave come AIDS. In questi casi esistono delle misure cautelari alternative come i domiciliari, o in caso di malattia, il ricovero in ospedale.
Ci sono mai state delle trattative tra lo stato italiano e la mafia
I primi casi di mafia risalgono a tantissimi anni fa. Infatti la mafia in Italia si pensa che sia nata nel ‘800. C’è stato un periodo in cui la mafia era cosi potente che sembrava quasi impossibile debbelarla. Percio molte volte sorge spontanea la domanda se lo stato abbia mai fatto delle trattative con la mafia al fine di far cessare, o quantomeno diminuire, i crimini relativi alla mafia.
A questa domanda non si puo rispondere con certezza per molte ragioni. Prima di tutto mancano studi autorevoli e fonti attendibili per affermare che funzionari importanti dello stato siano mai stati in trattativa o negoziazione con importanti figure della mafia. C’é stato un periodo nella storia dello stato italiano in cui figure importanti della giustizia sono state uccise dalla mafia, ma allo stesso tempo anche le misure di detenzione degli accusati sono state particolarmente dure.
Il cosidetto carcere duro. In poche parole la trattativa consisterebbe nel far attenuare le condanne molto dure degli imputati di mafia e in cambio far cessare le stragi che erano molto frequenti specialmente negli anni ’90. Tuttavia informazioni certe e attendibili di negoziazione tra stato e mafia non esistono.